Le feste, per quanto tanto desiderate per concedersi un periodo di svago dalla routine, finiscono spesso per renderci appesantiti e stanchi, sia a livello fisico che mentale. Perdiamo letteralmente il controllo e ci lasciamo andare ad abbuffate di cibo, con il risultato che l’apparato digerente non riesce a smaltire gli eccessi con la stessa velocità in cui noi gli forniamo altro lavoro da svolgere.
Il chakra manipura
Anche a livello energetico andiamo in crash. La frenesia, l’euforia ma anche la tensione accumulata prima e durante le giornate di festa va a subire un drastico crollo appena i livelli degli ormoni che controllano le nostre emozioni si abbassano: parliamo della serotonina, della dopamina e del cortisolo, chiamato anche l’ormone dello stress.
Sappiamo che lo Yoga lavora, attraverso i principali canali energetici detti Chakra, proprio in corrispondenza delle principali ghiandole endocrine. Abbiamo quindi la possibilità di veicolare la nostra energia esattamente dove abbiamo bisogno. In questo caso per attivare il nostro fuoco digestivo si può agire sul terzo chakra MANIPURA.
Manipura chakra infatti risiede in corrispondenza anatomica dell’ombelico e del plesso solare ed ha come ghiandola correlata il pancreas, che regola le funzioni digestive e metaboliche. Vi risiede la nostra forza di volontà, il nostro carisma e la nostra determinazione. Il suo elemento è il fuoco, il colore è il giallo ed è rappresentato da un fiore di loto con dieci petali.
Quando siamo intossicati probabilmente le funzioni di questo chakra rallentano e noteremo disfunzioni come ira, egoismo, superbia, problemi digestivi, abbassamento della vista e altro. Non a caso si dice “agire di pancia” quando siamo in collera, oppure “ha il fuoco dentro” rivolto ad una persona determinata a raggiungere uno scopo.
Per questo dobbiamo andare a direzionare, equilibrare, smuovere e pompare sangue ossigenato ed energico nella zona addominale, specie in fegato, reni, milza e intestino, gli organi che hanno il compito di eliminare lo scarto e le tossine. A livello esterno praticando asana in torsione e profondi piegamenti in avanti, a livello più sottile con meditazioni e pranayama dedicati.
La “golden milk” – il latte d’oro
Infine curcuma e zenzero sono ottimi alleati per il nostro sistema digerente, così come l’aloe. In queste giornate fredde però niente di meglio che un Golden Milk!
Ci sono tantissime versioni Ayurvediche di questa ricetta, io vi scrivo la mia che è semplicissima:
Portate quasi a bollore un poco di acqua aggiungendo la punta di un cucchiaino di pepe nero (il pepe aumenta x 1000 le proprietà della curcuma). Togliete dal fuoco, aggiungete curcuma quanto basta e mescolate finché non otterrete una consistenza simile al dentifricio. Riponete la pasta di curcuma in un vasetto di vetro che potete conservare in frigorifero per 40 giorni.
Scaldate il latte che preferite, io uso il latte vegetale, ma la ricetta originale ammette anche il latte animale. Aggiungete un cucchiaino di pasta di curcuma, un cucchiaio di miele e se vi piace aromatizzate con della cannella, anice stellato oppure ciò che più vi piace!
Il Golden Milk vanta una storia millenaria. La curcumina attivata dal pepe, mantiene in ottima salute le articolazioni, è antinfiammatoria, antiossidante, stimola la produzione biliare, stimola la cistifellea, aiuta ad eliminare i gas intestinali, favorisce la digestione, abbassa la glicemia, abbassa i livelli lipidici nel sangue, contrasta i dolori mestruali, stimola le difese immunitarie, calma la tosse e il raffreddore e molto altro ancora……e poi è BUONISSIMO!! Vi ho fatto venire voglia di provarlo?
Alla prossima!
Namastè
Cristina
Rispondi