Innanzitutto prima di spiegare cosa è lo Yoga, spieghiamo cosa non è.
Parliamo di Yoga. Lo Yoga non è una religione perché non ha dogmi e non è solo Asana, la pratica fisica. Diciamocelo, ancora oggi c’è molta riluttanza nei confronti dello Yoga, inutile girarci intorno. E’ un percorso, una pratica spirituale dove alla base vi è il profondo studio di sé stessi che ha come intenzione il raggiungimento dell’unione (uno dei molti significati del termine sanscrito Yoga è appunto unione, unificazione), della propria coscienza alla coscienza universale.
Ma se è una pratica spirituale perché praticare le Asana? Che senso ha? Se lo scopo è muoversi non posso sostituirlo con un qualsiasi altro sport? Chiedetelo ai più grandi campioni dello sport, come CR7, James LeBron, Maria Sharapova e molti altri che addizionano gli allenamenti alla pratica dello Yoga.
Ci sono tantissimi motivi. Se l’intenzione è quella di espandere la propria coscienza dobbiamo riuscire a “sopprimere le fluttuazioni della mente” come scrisse Patanjali, il più noto Yogi vissuto circa 3000 anni fa (parleremo di filosofia nei prossimi articoli) e per ottenere questo dobbiamo necessariamente avere un corpo sano. Un corpo malato, dolorante o rigido può essere di ostacolo alla concentrazione, alla meditazione e al raggiungimento dalla meta.
Mantenere le pose stimola la concentrazione e di conseguenza gli altri pensieri che rimbalzano nella nostra mente vengono messi da parte, durante le Asana, l’intenzione è quella di far scorrere l’energia vitale direzionandola in tutto il corpo e dove occorre.
Come può essere un aiuto complementare per lo sportivo? La pratica sportiva lavora a livello esterno, dando benessere al sistema muscolo scheletrico e cardiovascolare.
Lo Yoga lavora su i nostri 3 corpi. Il corpo fisico attraverso gli 11 sistemi del corpo umano: sistema tegumentario (pelle), muscolare, scheletrico, cardiovascolare, linfatico, endocrino, nervoso, digestivo, respiratorio, urinario e riproduttivo. Il corpo sottile costituito dalle nostre emozioni, la nostra personalità, la nostra mente. Il corpo causale o spirituale costituito dalla coscienza individuale, quella universale e l’anima.
Lo Yoga quindi agisce a livello più profondo, agisce sullo stress, sulle emozioni, sulle percezioni e sull’espansione della mente e della coscienza.
Chi pratica sport, specie a livello agonistico, è spesso sotto pressione. La competitività è tale che i livelli di stress aumentano a dismisura. Lo Yoga serve per trovare equilibrio psicofisico e sviluppare la consapevolezza del proprio corpo e della nostra mente.
Sfatiamo quindi il mito che lo Yoga è una misteriosa pratica per santoni e hippie, sfatiamo anche la leggenda che per praticare le Asana bisogna essere maestosamente elastici e tonici. Niente di più irreale. L’Unesco, nel 2016, ha dichiarato lo Yoga patrimonio dell’umanità. Siamo noi l’umanità. Lo Yoga è per tutti e di tutti.
Namastè – Cristina Curreli
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